Massima personalizzazione, eleganza e funzionalità sono i principali ingredienti del successo di Arclinea. Dallo stabilimento di Caldogno nascono progetti pionieristici capaci di combinare in maniera innovativa materiali, cromatismi e forme. L’attenzione al design e la necessità di bordare alla perfezione anche i profili sagomati in legno naturale hanno portato questa azienda sulla strada di SCM, con la scelta di “stefani one” per le lavorazioni Shape e del carrello “easy cart” per un’ottimale gestione delle vasche colla.
Eleganza e cura per il design possono essere ingredienti preziosi per una cucina di tendenza, ma non sono gli unici. Per arrivare alla ricetta vincente occorre che ogni dettaglio - arredi, materiali, elettrodomestici - sia scelto con cura in modo da rendere l’ambiente anche il più possibile funzionale e confortevole. Le cucine Arclinea si distinguono proprio in questo: nell’abbinare con gusto estetica e praticità e nell’essere ambienti da vivere tout court, non solo spazi dove cucinare. Tecnologie avanzate, materiali altamente performanti, linee e geometrie morbide e innovative sono alla base di un preciso ed esclusivo concetto di cucina e di una minuziosa attività di progettazione che trae ulteriore linfa dalla collaborazione con designer affermati.
La filosofia Arclinea si tramanda dal 1958, anno in cui dall’azienda di Caldogno (VI) nasce la prima cucina “Thea”, componibile e realizzata interamente in legno naturale. La scelta di questo materiale ha però origini ancora più lontane e ci porta indietro fino al 1925, quando l’impresa vicentina nasce come laboratorio di falegnameria su iniziativa di Silvio Fortuna. Se inizialmente l’attività si sviluppa con il nome di famiglia e si specializza nel settore dei serramenti e dei mobili su misura, è negli anni ’50 che la produzione prende una nuova strada dedicandosi esclusivamente alle cucine e preferendo al metallo – allora materiale predominante per questa tipologia di arredi – la leggerezza ed il calore del legno naturale. È in questi anni che da Silvio il testimone passa alla seconda generazione, cioè ai figli Angelo, Lena e Almerino che lo affiancano nel disegno e nella progettazione.
L’ulteriore svolta arriva nel 1963 con “Claudia”, la prima cucina Arclinea con elettrodomestici incorporati, oltre che la prima in assoluto sul mercato made in Italy. Il percorso dell’azienda veneta prosegue nei decenni con successo, scandito da numerosi altri progetti innovativi e superando la dimensione artigianale. Sotto il brand Arclinea nascono – solo per fare qualche esempio - la prima cucina in massello di noce nazionale (1966), quella in moderno laminato colorata (1968), quella modulare con ante senza maniglia (1970) e perfino al versione “salva-spazio” concepita appositamente per spazi ridotti (1972).
Nei decenni i progettisti ribaltano gli schemi con inedite combinazioni di materiali e cromatismi, ma sempre dando massimo risalto al legno, e adattano forme, materiali e dimensioni alle esigenze del mercato. Talvolta le anticipano anche, come nel caso della cucina senza pareti, connessa al resto della casa, o di quella professionale concepita per altissime prestazioni da chef “stellati” in ambiente domestico.
Arclinea si trasferisce in un nuovo stabilimento più ampio nel 1980 e in seguito inizia a collaborare con il designer Antonio Citterio che diverrà progressivamente il progettista di riferimento. La costante cura per il design contribuisce ad estendere il mercato con i primi progetti in Europa e oltreoceano, come nel caso della cucina realizzata nel 2007 a Washington per la residenza dell’Ambasciatore italiano negli Usa. Tra le altre tappe significative più recenti, la nascita di Arclinea Design Cooking School, la rete internazionale di scuole di cucina, tutte a firma Arclinea, e il nuovo Show Room & Training Center presso la sede produttiva.
Dal 2018 l’azienda, guidata oggi da Gianni Fortuna, fa capo a Design Holding, il più grande gruppo europeo di design di alta gamma. Il 75% della produzione è destinata all’estero, in particolare Olanda e Paesi Bassi, dove Arclinea è il brand di cucine più venduto, UK, Usa, Australia e Nuova Zelanda, Hong Kong e Cipro.
Con 140 dipendenti, Arclinea è riuscita a raddoppiare il fatturato negli ultimi quattro anni raggiungendo quota 30 milioni di euro nel 2020. Numeri considerevoli anche per gli investimenti, con 4 milioni di euro spesi nel quadriennio
“Una delle nostre caratteristiche distintive è quella di poter offrire ai clienti il massimo della personalizzazione” sottolinea l’Amministratore Delegato Gianni Fortuna, spiegando che le cucine Arclinea si rivolgono ad un mercato di fascia alta e ad un cliente che ama tantissimo la qualità.
La ricerca di standard sempre più elevati di qualità e personalizzazione portano l’azienda sulla strada di SCM. Una collaborazione che, come afferma Diego Tonon, Direttore Operations, “nasce dalla volontà di unire il design di Arclinea con l’alta tecnologia di SCM per innalzare la bandiera del made in Italy nel mondo”.
La partnership si concretizza nell’acquisto di “stefani one”, bordatrice monolaterale high-end di SCM destinata alla grande industria e progettata per un utilizzo extraintensivo. Una soluzione particolarmente indicata per processi completi e personalizzati e, come avviene in questo caso, per la bordatura di componenti softforming, tra cui anche la realizzazione di profili J-Shape, garantendo finiture di ultima generazione.
Per offrire un prodotto altamente personalizzato Arclinea deve utilizzare più colle, di diversa tipologia e colore, e gestire più profili. Per questo è nata anche l’esigenza di un dispositivo che favorisse cambi veloci di colla a parità di profilo. E’ stato così deciso di abbinare alla “stefani one” anche una delle ultime novità SCM per la bordatura, il nuovo carrello “easy cart” che permette una gestione semplice, automatica e duratura del collante Poliuretanico presente all’interno delle vasche colla, oltre a consentire in modo ottimale e sicuro tutte le operazioni di pulizia, manutenzione e preriscaldo programmato da controllo di ogni singola vasca.
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