Per Bösendorfer, che realizza circa 300 pianoforti di design ogni anno, la produzione è per l’80% artigianale. Il “lavoro d’orchestra” con le più evolute tecnologie consente di raggiungere straordinarie innovazioni, che arricchiscono notevolmente la gamma dei suoni intonati da ogni strumento. Dal 2016 il centro di foratura e fresatura a cinque assi di SCM, “morbidelli m800”, è parte integrante del processo di produzione di questa azienda di Wiener Neustadt.
L'azienda austriaca Bösendorfer costruisce pianoforti dal 1828. La cura artigianale applicata nella produzione di questi strumenti musicali è talentuosa e ricca di tradizione. Ogni anno, a Wiener Neustadt, ne vengono realizzati circa 300. I 125 collaboratori del’azienda lavorano su ciascuno strumento per circa 14-16 mesi, fino al completamento dell’opera. E che si tratti di vere opere d’arte lo dimostra anche il prezzo: il costo di un pianoforte a coda da concerto può variare, infatti, dagli 86.000 euro della versione standard ai 175.000 euro di quella Imperial, la più grande.
"Per molti dei nostri clienti il pianoforte a coda è anche un pezzo di arredamento, quindi non siamo poi così distanti dai produttori di mobili", afferma Marion Alexander, responsabile PR & Marketing di Bösendorfer. Anche se la clientela vuole che lo strumento sia esteticamente in linea con lo spazio circostante, è comunque il suono a giocare sempre un ruolo fondamentale e gli standard di qualità aziendali continuano a trovare nella rinomata "tradizione viennese" il loro “spartito” di riferimento.
"Il legno di abete rosso consente di raggiungere i migliori effetti acustici ed è quindi il nostro materiale principale", spiega Alexander. Il legno viene tagliato in inverno e rimane immagazzinato a Wiener Neustadt per anni, quindi viene analizzato dai fornitori di legname e in seguito controllato e ulteriormente selezionato dai collaboratori di Bösendorfer presso il fornitore. Oltre all'abete rosso, anche il faggio, il carpino e l'acero sono molto utilizzati per la produzione dei pianoforti. "L’essenza del legno scelto è per noi l’aspetto più importante ed è per questo che eseguiamo con la massima cura anche il processo di essiccazione ", afferma Alexander. Ogni strumento, insieme al materiale con cui è realizzato, ha le proprie potenzialità sonore che gli specialisti di Bösendorfer sono in grado di far emergere. Non solo: per il cliente di fascia alta a cui l’azienda si rivolge, è importante che ogni pezzo abbia una storia.
"Su uno strumento lavoriamo in media 400 ore, di cui 14-17 ore con centri di lavoro CNC", afferma Thomas Broukal, Direttore Tecnico di Bösendorfer. "Attribuiamo un grande valore alla tradizione e alla cura artigianale, ma per noi sono importanti anche l'innovazione e il continuo miglioramento dei prodotti e dei processi. Alcuni lavori di precisione sono possibili solo con il centro di lavoro CNC", afferma l'esperto costruttore di pianoforti.
Una particolarità di Bösendorfer è il principio della cassa di risonanza su cui si fonda la produzione di ogni pianoforte a coda e su cui si basa la stessa "filosofia del suono" dell'azienda. Negli ultimi quattro anni questo produttore austriaco di lunga tradizione ha ulteriormente perfezionato e innovato questo principio grazie ad una speciale operazione di fresatura che viene eseguita da un centro di lavoro CNC del produttore italiano SCM.
Dal 2016 il centro di lavoro a cinque assi “morbidelli m800” è parte integrante del processo di produzione sviluppato nello stabilimento di Wiener Neustadt. "Abbiamo scelto SCM e questa soluzione tecnologica anche su consiglio di alcuni nostri fornitori che lavorano anch'essi con macchine del Gruppo italiano. Finora siamo molto soddisfatti. È stata la decisione giusta", afferma Thomas Broukal.
Tra le particolarità del centro di lavoro CNC “morbidelli m800” utilizzato da Bösendorfer, c'è anche il piano di lavoro automatico: i sistemi di bloccaggio del pezzo si posizionano automaticamente in funzione del programma di lavorazione precedentemente definito dall’operatore.
In questo modo si ottiene un notevole risparmio di tempo e si diminuisce il rischio di errori, ottimizzando la produzione.
Inoltre, la versione speciale è dotata di un gruppo di fresatura a cinque assi con un'altezza di lavorazione di 430 millimetri. "L'apparecchiatura può alloggiare fino a 48 utensili, grazie a un cambiautensili a 24 posti, a un cambiautensili laterale a 12 posti e ad altri 12 utensili 'on board' che accompagnano il gruppo di fresatura", spiega il Sales Engineer di SCM, Stefano Buratti.
Durante la produzione della tavola armonica, una fresa frontale a spianare rimuove il pannello strato per strato, rendendo la tavola sufficientemente flessibile da poter essere inserita sotto tensione nel telaio del pianoforte. "La lavorazione manuale non sarebbe possibile poiché la precisione è molto elevata", spiega Buratti.
La tecnologia digitale fa il suo ingresso nell'azienda non solo nella produzione, ma anche in altri ambiti. Ad esempio, nella sala di selezione c'è un pianoforte automatico, che colpisce non solo perché non ha bisogno di un pianista, ma soprattutto per l'ampia scelta di brani musicali e la loro qualità. Oltre alla grande "library", con tante registrazioni storiche di cui solo Bösendorfer dispone, la particolarità del sistema è che non solo può riprodurre brani musicali (ce ne sono molti sul mercato), ma anche registrarli in alta fedeltà. Ciò significa che è possibile registrare un'esecuzione e quindi documentare i propri risultati di apprendimento. I musicisti possono quindi registrare e rielaborare i loro brani. Secondo Broukal e Alexander, si tratta di un mercato in crescita.
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