La più grande azienda d’arredamento italiana, continua nel suo sapiente mix di tecnologia avanzata e competenze artigianali. Le innovazioni sul processo produttivo hanno portato alla Moving Line, mutuata dalla Lean Manufacturing cui opera una linea d’imballaggio semiautomatica d’avanguardia SCM CPC.
La luce del Mediterraneo e i suoi contrasti, culla della Civiltà, hanno rappresentato la fonte d’ispirazione della Natuzzi sin dalle origini. Il gruppo, fondato nel 1959 da Pasquale Natuzzi, è la più grande azienda d’arredamento italiana e tra i principali player globali nel mercato del mobile. La storia di questo gruppo e del suo fondatore sono universalmente note. Oltre ai successi imprenditoriali, Pasquale Natuzzi si è distinto per l’impegno nel sociale e per la capacità di visione, che lo hanno reso uno dei capitani d’industria italiani più stimati nel mondo.
Natuzzi è il lifestyle brand italiano più noto nel mondo nel settore dell’arredamento; i marchi “Natuzzi Italia”, “Natuzzi Editions” e “Divani&Divani by Natuzzi” sono presenti in 123 Stati e la capillare rete di vendita e assistenza diretta al cliente è gestita da 11 sedi commerciali.
Etica e responsabilità sociale, rispetto dell’ambiente, continua ricerca stilistica, creatività, innovazione, solido know how artigianale e industriale, controllo e gestione integrata dell’intera catena del valore rappresentano i punti di forza del gruppo, che è quotato al New York Stock Exchange dal 1993.
In controtendenza rispetto a gran parte degli imprenditori italiani, già alla fine degli anni ’90, Pasquale Natuzzi aveva compreso l’importanza delle sfide che la globalizzazione imponeva e diede vita ad una profonda riorganizzazione del Gruppo, trasformandolo da business to business (BtB) in business to consumer (BtC), puntando in pieno sulle potenzialità del “made in Italy”. Nel 2013 è stato varato un nuovo imponente piano industriale che ha riguardato il prodotto e il processo produttivo, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la competitività del gruppo a livello globale, senza inseguire i paesi in via di sviluppo sul prezzo, e rendere economicamente sostenibile il “made in Italy”.
Dal punto di vista dell’innovazione la poltrona Re-vive è attualmente l’icona del gruppo. Allo straordinario design si abbina un’idea semplice e rivoluzionaria: non è il corpo a doversi adattare alla seduta, ma è la poltrona ad adattarsi alla caratteristiche e ai movimenti del corpo. Tutto questo è stato raggiunto senza meccanismi interni o dispositivi manuali, ma grazie ad una serie di innovativi accorgimenti progettuali.
A livello produttivo Natuzzi ha modificato le logiche di produzione del divano, adottando il metodo della piattaforma industriale, già utilizzato nell’industria automobilistica. In passato un divano era assemblato da un unico operatore in un’unica posizione, adesso il divano viene progettato per singolo componente (utilizzato per più modelli), e assemblato con il processo produttivo della Moving Line, su cui lavorano in team più assemblatori, che montano in sequenza le varie parti del divano. Attualmente l’80% del fatturato Natuzzi viene realizzato attraverso modelli ingegnerizzati secondo le nuove logiche di progettazione su piattaforma e prodotti con il nuovo processo. I vantaggi sono maggiori sinergie, migliore ergonomia delle postazioni di lavoro, diminuzione della movimentazione di prodotto e ridotti rischi di danneggiamento. Il nuovo processo ha garantito un ulteriore miglioramento della qualità e della produttività.
Il nuovo sistema d’imballaggio ha anche migliorato la qualità e l’aspetto esteriore del package perché la maggiore standardizzazione del processo, garantita dalle macchine, consente di ottenere una realizzazione con caratteristiche costanti e predefinite. Infine, l’adozione della linea semiautomatica permette all’azienda di ottimizzare l’utilizzo delle risorse dedicate al packaging e di ottenere risparmi sui materiali.
Le tendenze attuali della produzione parlano di una automatizzazione spinta. Natuzzi sostiene il connubio tra la sapienza umana e le tecnologie d’avanguardia, un patrimonio aziendale di altissimo valore. Natuzzi non punta alla totale automatizzazione, consapevole che in questo settore la componente artigianale fa ancora la differenza.
Per quel che riguarda il rispetto dell’ambiente, in Natuzzi vengono adottati gli standard più rigidi. Il concetto di sviluppo sostenibile è stato fatto proprio dai processi di produzione e vendita. Forte il ricorso all’energia fotovoltaica e alle tecnologie a basso impatto ambientale; le materie utilizzate sono naturali come il legno e pelle e si sono adottate stringenti politiche aziendali in materia di deforestazione. Natuzzi vanta certificazioni ambientali e di qualità al massimo livello, perché il Gruppo è consapevole che lo sviluppo è possibile solo se sostenibile. Tra queste certificazione la Iso 14001, integrata con il sistema di gestione qualità certificato Iso 9001. Nel 2016 Natuzzi ha ottenuto anche la certificazione FCS (Forest Stewardship Council) riconosciuta alle imprese che trasformano e/o vendono prodotti derivanti da foreste certificate.
Compila i campi richiesti per essere ricontattato