Di reportage in reportage, “Sistema Serramento” disegna il panorama delle aziende virtuose, che danno un’alta, costante e omogenea qualità ai sistemi di chiusura e oscuranti prodotti e verniciati in Italia. L’ennesima innovazione di un terzista di grande capacità imprenditoriale.
Siamo ritornati alla Ilar Verniciature di Chiari, in provincia di Brescia, questa volta su segnalazione di Superfici (Gruppo SCM), il noto impiantista di verniciatura di Monza, rappresentato nella visita da Alfredo Zanconi, che ci ha accompagnato nel reportage guidato dal titolare dell’azienda terzista, Angelo Ghilardi, e da sua figlia Ilaria, che ha dato il nome alla Ilar, nella quale si occupa con straordinaria perizia della gestione del tintometro per l’ottenimento dei colori di tutte le cartelle di riferimento e di quelli “a campione”. È una capacità quasi istintiva, quella di Ilaria Ghilardi, tanto che riesce a creare colori quasi perfetti, anche senza ricorrere alla tecnologia tintometrica: incredibile. Iniziamo da Ilaria e dai ”suoi colori” questo reportage, perché fin dall’inizio dell’intervista a lei e ad Angelo, abbiamo capito che la sinergia dei Ghilardi è una chiave di lettura molto significativa del loro successo.
Avevamo già ben compreso, anni or sono, che Angelo Ghilardi nasce imprenditore, investe e non specula, anche se dà, ovviamente, l’importanza dovuta ai “conti” della Ilar. Avevamo già anche rimarcato, da queste pagine, come sia interessante reincontrare un’azienda che ha attraversato come molte altre il percorso della crisi, uscendone indenne, anzi rafforzata, grazie alla scelta di distinguersi, proprio mentre altri si ritirano: occorre coraggio, valutazione del rischio d’impresa, e, certo, anche una storica correttezza che renda l’azienda affidabile dei confronti dei fornitori, della clientela e, all’occorrenza, dell’accesso al credito. È il caso di Ilar: «Ieri - ci ha detto Angelo Ghilardi, non senza orgoglio, in un momento particolarmente confidenziale della visita – i miei ragazzi, che accolgo e formo, sono tornati a casa con il loro stipendio: ci mancherebbe altro, si potrebbe osservare con superficialità, ma quante volte non succede così? Tante, oggi...»
La Ilar Verniciature nasce nel 1998. Noi l’abbiamo conosciuta qualche anno dopo, nell’anticamera della crisi. Potevamo quindi temere che la congiuntura economica negativa incidesse anche sui nostri amici di Chiari, nonostante la prima visita ci avesse fatto capire di che stoffa sia fatto Angelo Ghilardi. Però, consapevoli per somma di esperienze che il terzista, se da una parte ha
più clienti che possono bilanciarsi, dall’altra può al contrario soffrire di una caduta collettiva, il nostro ottimismo non era alto.
Era comunque soprattutto basato su ciò che avevamo visto “in diretta”: una impiantistica di tutto rispetto, già allora con un buon tasso di automazione rappresentato dai reciprocatori di verniciatura, l’utilizzo di vernici idrosolubili di una grande marca (la ICA di Civitanova Marche, tuttora fornitore della Ilar), la valorizzazione delle risorse umane e quant’altro. Le premesse per ben procedere dunque non mancavano, e la seconda visita ce lo ha pienamente confermato.
Veniamo accolti da Angelo e Ilaria Ghilardi, e subito la nostra attenzione è attratta dal robot (ha sostituito i reciprocatori), che campeggia nel reparto di verniciatura centralmente al cancello d’ingresso alla fabbrica, quasi un benvenuto e insieme il marchio di fabbrica di un’azienda proiettata in avanti. È un robot antropomorfo a 7 assi che svolge in modo completamente autonomo il trattamento delle superfici dei serramenti appesi alle novanta bilancelle dell’impianto in movimento sul trasportatore bi-rotaia. Il settimo asse del robot è quello della pistola automatica di spruzzatura, che può così raggiungere con assoluta precisione ogni più nascosto angolo del pezzo. Il sistema bi-rotaia garantisce l’assoluta stabilità del pezzo appeso, che quindi si presenta al robot senza la benché minima oscillazione, nelle condizioni migliori per ricevere il prodotto verniciante in applicazione, sia esso il fondo piuttosto che la finitura.
La qualità e il servizio che la Ilar offre ai committenti, sono i fattori di un successo che si esprime nella verniciatura dei serramenti affidati al nostro terzista dalla maggior parte dei falegnami della zona, un’area che ha un raggio di varie decine di chilometri. Sappiamo quanto conti per un terzista il passa-parola, e sicuramente ne basta una, di parola, per caratterizzare il lavoro dell’azienda bresciana: ”affidabilità”, con l’aggiunta di una strategia aziendale di miglioramento continuo, non richiesto, ma intelligentemente perseguito da Angelo Ghilardi, che ci ha testualmente detto: «Sì, quando ci eravamo conosciuti ero già avanti nel mio settore, lo dico senza presunzione, proprio perché l’avete rimarcato voi stessi, ma se ci si ferma altri possono colmare il distacco, quindi è vitale fare sempre un passo in più».
«Il robot è un passo in più importante: completamente autonomo, lo posso gestire e controllare anche da casa in ogni momento. Mi consente di ottenere una qualità alta, omogenea e costante, con la quale da sempre “firmo” le mie verniciature, che hanno come risultato la fidelizzazione di sessanta clienti. La puntualità del servizio completa l’opera. All’occorrenza, ripristino anche serramenti ammalorati, tramite un servizio esterno di mia fiducia. Bisogna sempre osservare tutto ciò che c’è intorno a noi, e informarsi di tutto: solo così, dopo avere considerato tutte le possibili alternative, si può scegliere ciò che ritieni ideale per le tue esigenze, come ho fatto scegliendo il robot di SCM Superfici».
La Ilar vernicia soprattutto serramenti laccati, anche bicolori, una tendenza attuale, gestendo anche, come detto e grazie al robot, dieci colori al giorno. Il cambio-colore automatico è affidato anch’esso al robot, che è in grado, ovviamente seguendo fedelmente il “menù” di ogni ciclo, preconfezionato al computer, di trattare contemporaneamente serramenti verniciati in colori diversi, lavando gli ugelli di volta in volta nel sistema di pulizia asservito alla macchina, mentre una “bilancella martire” – come l’ha efficacemente chiamata Alfredo Zanconi di SCM Superfici – divide un gruppo di pezzi di un certo colore, dal gruppo successivo di colore diverso, che sarà verniciato dopo il lavaggio degli ugelli: una “fabbrica nella fabbrica”, senza bisogno di interventi manuali di assistenza alla linea.
I cicli di verniciatura sono composti da una mano di impregnante, una mano di fondo e due mani di finitura, il tutto intervallato dalle essiccazioni ad aria calda e dalla carteggiatura dei fondi. Va sottolineato che la carteggiatura è sapientemente ben separata dalla verniciatura: la consequenziale assenza di contaminazioni è apprezzabile accarezzando il serramento finito, liscio che più liscio non si può.
Ilar senza soste: è in approntamento uno straordinario sistema di aspirazione dell’aria che ingloba l’overspray delle vernici (povere di solvente, comunque presente anche nelle vernici all’acqua), e le polveri della carteggiatura. Un sistema a maniche che aspireranno tutta l’aria del capannone, che diventerà così come un’unica grande cabina, la filtreranno e la manderanno pulita all’esterno.
Un’altra grande innovazione “non richiesta” dagli Enti di controllo ambientale (Ilar è perfettamente a norma), ma richiesta dalla irrefrenabile volontà di Ghilardi di essere davvero un modello. L’investimento sarà ancora una volta importante, ma, a noi che abbiamo per ben due volte conosciuto i risultati di questo esemplare terzista, non viene il benché minimo dubbio, che il ritorno sarà pari, anzi superiore alla spesa.
Abbiamo volutamente insistito sulla storia imprenditoriale dei Ghilardi, passata, presente e futura, perché riteniamo che il miglior contributo da offrire ai lettori, consista nel porre la lente d’ingrandimento, sì su impianti di eccellenza come il robot descritto, ma anche su situazioni esclusive di imprese che operano in positivo e sono il vero monitor di uno scenario chiamato “crisi”, che spesso ha rappresentato e rappresenta invece una condizione di lassismo, sicuramente motivato da circostanze reali, ma anche “epidemico”, se non addirittura assunto a pretesto per la comodità, tutto sommato, del “non fare”. Ecco: Ilar Verniciature invece è “il fare”.
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