Turri è un’azienda storica della Brianza (fondata nel 1925 a Carugo, in provincia di Como), oggi condotta da Andrea Turri, che fin dall’inizio della sua attività ha scelto di produrre mobili e complementi di arredo cosiddetti “classici”, “d’arte”, “in stile”. Ha come slogan: “The art of living”. Quelli di Turri sono manufatti che comportano, prima e dopo la verniciatura, trattamenti particolari, tra i quali per esempio l’applicazione di foglie d’oro, la decorazione pittorica, e l’arricchimento con parti in pelle, in marmo e altri materiali: tutte attività rigorosamente manuali, volte alla personalizzazione di ogni singolo pezzo secondo le richieste del cliente, svolte da specialisti, veri e propri artisti. Su richiesta, i pezzi vengono anche dipinti a mano. Sono attività che caratterizzano un prodotto al quale da sempre è riconosciuta una paternità tipicamente italiana, apprezzata in particolare dai grandi mercati esteri (uno per tutti la Russia), che costituiscono il bacino di assorbimento della intera produzione di Turri.
Il reparto decorazione è giustamente “invalicabile”. Le persone che vi lavorano mettono in pratica ogni giorno esperienze di decenni, esclusive, un patrimonio di creatività, gusto e manualità che viene gelosamente custodito.
E’ possibile ammirare i risultati di questi “silenziosi” interventi, osservando gli arredi finiti che abbiamo fotografato. E’ la decorazione, accompagnata nel corso del processo produttivo dalla cura dei particolari, dalla ricerca della perfezione e da un esigente controllo della qualità, durante e dopo la verniciatura, che autorizza a definire l’azienda briantea come un modello ideale di imprenditorialità innovativa, che contestualmente continua a fondare buona parte del suo successo su una mai accantonata buona quota di perizia artigianale.
I giornalisti di VDL-Verniciatura del Legno sono stati invitati a visitare il mobilificio da Dario Tropeano e Gloria Valtorta di Elmag Superfici di Monza, l’impiantista specializzato, a livello internazionale, in linee di verniciatura sempre più automatizzate, caratterizzate da una notevole flessibilità, che è stato partner determinante nell’avviamento della nuova Turri, come ci ha sottolineato lo stesso Matteo Beacco, il direttore della produzione che ci ha accolti e fatto da guida con professionale cortesia e competenza.
L’attuale unità produttiva è stata inaugurata nel settembre 2013, dopo il trasferimento dalla sede storica di Carugo a Capriano, in provincia di Monza e Brianza, e la installazione di una impiantistica andata a regime in tempi molto brevi, che hanno consentito di non dare praticamente soluzione di continuità all’attività aziendale: un’operazione da record, che fra trasloco, collocazione delle dotazioni produttive e organizzazione dei comparti di servizio, ha avuto bisogno di un solo mese.
Nella sede di Carugo, i cui uffici saranno incorporati tra un anno nella nuova struttura, è tuttora allestito lo showroom, che abbiamo visitato grazie alla disponibilità di Andrea Turri.
«Il trasferimento nella nuova unità produttiva (oltre 10.000 metri quadrati coperti, su cui operano 80 collaboratori) – ci ha detto Matteo Beacco è coinciso con la parte più significativa del cambiamento, per l’adozione di importanti innovazioni nel ciclo di verniciatura, sia a livello di impianti, sia nell’impiego dei prodotti vernicianti.
«Il robot di Elmag Superfici - ha sottolineato il nostro interlocutore - ha da subito (sono bastate due brevi prove) funzionato perfettamente e non ha avuto bisogno, da quando è in opera, di aggiustamenti sostanziali. E’ di facile e semplice gestione: si è trattato insomma di una scelta indovinata, peraltro non al buio, considerato il credito di cui gode l’impiantista nel settore e, come detto, la precedente parziale esperienza a Carugo, dove parte dell’impiantistica era già di Elmag».
Il ciclo di verniciatura è il seguente:
Più volte è stato scritto che l’innovazione è la principale risorsa per combattere la crisi.
Più volte d’altra parte abbiamo preso coscienza che innovare vuole dire investire, un’operazione non facile in tempi nei quali anche l’accesso al credito è un lontano ricordo. Turri insegna una cosa: e cioè che tutte le attività imprenditoriali devono, nel bene e nel male, essere improntate al marketing “vero” (non quello stampato sui biglietti da visita): marketing vero che, nella sua accezione più specifica, significa creazione di un mercato, se non addirittura di un nuovo mercato. Turri il suo mercato se l’è creato da tempo e oggi ha messo in campo proprio la risorsa dell’innovazione, che calata nel mercato esistente lo corrobora e lo mantiene attivo. Se poi aggiungiamo l’altra intelligente risorsa consistente nel fare impresa senza dimenticare la valenza artigianale, possiamo concludere che l’azienda visitata “colora” (e non solo con i suoi decori) il nero dilagante pessimismo.
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