La scintilla è scattata quasi per caso. L'inclinazione per le arti e la passione per il legno già respirata in famiglia con la complicità di papà, hanno fatto il resto. Michele Ferioli è un giovane ferrarese che ha scelto il materiale più antico esistente in natura per plasmare le sue fantasiose creazioni. Abbiamo avuto il piacere di conoscerlo in occasione del contest "La tua storia SCM", per scoprire come il talento possa trovare la sua massima espressione anche tra chi il legno lo lavora "solo" per hobby.
Alla base dell'originale percorso di Michele, insieme alla passione per il legno ed il lavoro manuale, c'è una forte curiosità per tutto ciò che è antico e che può trovare nel recupero la chance di una seconda vita. Casolari e cantieri abbandonati celano per lui inaspettati tesori: vecchi chiodi di travi, lampade di carrozze di treni, vecchi utensili di campagna, bilance antiche, travi di fienili e di case rimaste deserte, ferrami in generale e vecchi oggetti industriali… gli stessi "reperti" che spesso ispirano le sue creazioni.
La sua maestria nell'assemblarli insieme a pezzi in legno per ricavarne oggetti unici, è frutto di una manualità che Michele non pensava neppure di possedere fino a qualche tempo fa. E' stato solo quando si è trovato a dover ristrutturare casa che ha cominciato a cimentarsi con i lavori manuali e, piano piano, a padroneggiare sempre più la materia dando forma alle idee che fino a quel momento aveva avuto modo sfogare solo con la fotografia, altro suo grande interesse. Parallelamente, Michele ha scoperto, innamorandosene sempre di più, le enormi ed infinite potenzialità del legno. Papà lavorava per una segheria e viaggiava il mondo per inseguire i legnami più ricercati; allo stesso modo per Michele ogni pezzo di legno, anche quello raccolto da un fosso, è fonte inesauribile di bellezza.
Una volta scoccata la scintilla, il giovane ferrarese ha cominciato a formarsi, in modo autonomo, ma approfondito: ogni cosa che imparava, ogni nuova nozione appresa sul campo oppure dai libri e da internet, apriva tantissime nuove porte e mondi da esplorare. Michele ha anche affiancato per alcuni periodi qualche amico falegname, soprattutto per approfondire la parte di restauro.
Tutto, per questo falegname, parte dall'ispirazione, spesso in modo inaspettato. Il movente può essere un oggetto che incontra sul suo cammino, in una giornata di "ordinaria routine", durante una passeggiata. Ma perché non fare di questa passione un mestiere? Perché ciò vorrebbe dire non poter dar più libero sfogo alla fantasia, ci risponde, sacrificare quella magia, insita nei suoi oggetti, per venire incontro alle esigenze del cliente. Continuare a farne una passione è l'unico modo per preservare il valore artistico e l'autenticità di ogni pezzo unico, ci spiega.
Il suo attrezzo da lavoro insostituibile è una pialla filo spessore SCM minimax fs 30g. "Utilizzando quasi sempre legno di recupero, un materiale di per sé grezzo, è indispensabile per me disporre di una pialla affidabile, forte e che non ti lasci a piedi quando lavori spessori e dimensioni importanti su legni duri" spiega Michele che con la minimax lavora anche pezzi di trave dei fienili e dei casolari di campagna in cui si imbatte. "Non mi delude mai", afferma prima di lasciarci per riprendere la sua ricerca. C'è una nuova idea che gli ronza in testa…
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